Simbolo di Sperlonga assieme alla Torre Truglia, la Grotta di Tiberio è ancora oggi una fonte inesauribile di scoperte storiche e archeologiche. Tra chi ne esplora i dintorni marini con maschera e tubo, chi la immortala in selfie e video passeggiando sul bagnasciuga e chi arriva da lontano con il solo scopo di studiarne la storia, il Monumento Naturale Grotta di Tiberio è oggi uno dei più visitati d'Italia. Presso il Museo è infatti possibile ammirare i pregevoli reperti scultorei scoperti nel 1957 durante la costruzione della via Flacca: l'assalto di Scilla alla nave di Ulisse, l'accecamento del ciclope Polifemo, il ratto del Palladio e Ulisse che solleva il cadavere di Achille. Il gruppo di Polifemo, in particolare, realizzato dagli scultori greci Agesandro, Atenodoro e Polidoro, è uno dei più grandi e meglio conservati al mondo. Secondo la ricostruzione le statue di dimensioni colossali erano ubicate, un tempo, all'interno della spelonca, nel cuore della Villa dell'Imperatore Tiberio, in una grande sala da pranzo tra vasche, piscine e sontuosi arredi.
Furono Svetonio e Tacito a narrare uno dei primi episodi storici avvenuti all'interno della Villa di Tiberio: nel 26 l'imperatore durante un banchetto fu salvato dal crollo di alcune rocce grazie al coraggio dell'amico Seiano. L'aneddoto, avvenuto verosimilmente all'interno della grotta, è ancora oggi avvolto in parte dal mistero così come l'esatta ricostruzione della residenza di cui, anno dopo anno, riaffiorano frammenti e reperti. L'ultimo nel marzo del 2018 quanto dalla spiaggia riaffiorò un gigantesco e perfettamente conservato capitello. La storia della Grotta, tuttavia, affonda le sue origini ben più indietro nel tempo: nel 2011 vennero infatti trovati frammenti che hanno testimoniato la presenza della spelonca dell'homo di Neanderthal. Esplorare il sito è inoltre una meravigliosa esperienza naturalistica tra acque cristalline e rigenerate da sorgenti naturali, rocce a picco sul mare e rigogliosi sprazzi di macchia mediterranea.